Ordiniamo bene le nostre cose, in modo da non farci mancare il tempo per la Santa Messa. Non diciamo di essere troppo impegnati in faccende, perché Gesù potrebbe ricordarci: “Marta, Marta … tu ti affanni in troppe cose, invece di pensare all’unica cosa necessaria!” (Luca 10:41).
Quando si vuole veramente, il tempo per andare a Messa si trova, senza venir meno ai propri doveri. San Giuseppe Cottolengo raccomandava a tutti la Santa Messa quotidiana: agli insegnanti, alle infermiere, agli operai, ai medici, ai genitori … e a chi gli opponeva di non avere il tempo per andarci, rispondeva deciso: “Cattiva economia del tempo! Cattiva economia del tempo!” E’ così. Se veramente pensassimo al valore infinito della Santa Messa, brameremmo parteciparvi e cercheremmo in tutti i modi di trovare il tempo necessario.
San Carlo da Sezze, andando per la questua a Roma, faceva le sue soste presso qualche chiesa per ascoltarvi altre Messe, e – proprio durante una di queste Messe in più – ebbe il dardo d’amore al cuore al momento dell’elevazione dell’Ostia.
San Francesco di Paola ogni mattina si recava in Chiesa e si tratteneva là dentro ad ascoltare tutte le Messe che si celebravano. San Luigi Gonzaga, Sant’Alfonso Rodriguez, San Gerardo Maiella ogni mattina servivano più Messe che potevano, e con un contegno così devoto da attirare molti fedeli in Chiesa.
Il venerabile Francesco del Bambin Gesù, carmelitano, serviva ogni giorno dieci Messe. Se gli capitava di servirne qualcuna in meno, diceva “Oggi non ho fatto intera la mia colazione” … Che dire infine di San Pio da Pietrelcina? Quante Messe non ascoltava egli ogni giorno, partecipandovi con la recita di tanti rosari? Non sbagliava davvero il Santo Curato d’Ars a dire che “la Messa è la devozione dei Santi”.
Ostacoli o difficoltà non contavano per i Santi quando si trattava di non perdere un bene così eccelso. Dalla vita di Sant’Alfonso de’ Liguori sappiamo che, un giorno, in una via di Napoli, il Santo fu assalito da violenti dolori viscerali. Il confratello che l’accompagnava lo esortò a fermarsi per prendere un calmante. Ma il Santo non aveva ancora celebrato, e rispose di scatto al confratello: “Caro mio, camminerei cosi dieci miglia per non perdere la Santa Messa”. E non ci fu verso di fargli rompere il digiuno (allora obbligatorio dalla mezzanotte). Aspettò che i dolori si calmassero un po’ e riprese poi il cammino fino in chiesa.
Noi non rifletteremo mai abbastanza sul mistero ineffabile della Santa Messa che riproduce sui nostri altari il Sacrificio del Calvario. Ne ameremo mai troppo questa suprema meraviglia dell’amore divino.
“La Santa Messa” scrive San Bonaventura “è l’opera in cui Dio ci mette sotto gli occhi tutto l’amore che ci ha portato – è in certo modo la sintesi di tutti i benefici elargitici”.
E San Giovanni Bosco ci raccomanda perciò vivamente: “Abbiate grande premura di andare alla Santa Messa, anche nei giorni feriali, tollerando a tal fine anche qualche incomodo. Con ciò otterrete dal Signore ogni sorta di benedizioni”.
Fai bene a “spronare” i pigri Cattolici di oggi; anzi, più che pigri forse indaffarati con mille cose inutili!
Quando si va a Messa solo per paura di fare un peccato mortale vuol dire che della nostra religione non si è capito niente, ma proprio niente. Perché il cuore del cristianesimo è Lui, Gesù Cristo, vivo, vero, operante nei sacramenti nel medesimo e perfettissimo modo con cui operava quand’era sulla terra con il suo corpo fisico.
Dovremmo correre verso di lui nel medesimo modo in cui correva la gente per vederlo, per sentirlo, per toccarlo quando passava dalle loro parti.
A Messa c’è questo contatto addirittura “fisico” con Cristo.
Well! I actually managed to translate this post with Google translator, a rather strange translation but I succeeded in getting a hang of it. LOL
You are right, Gabriella, we should all make a better effort to go to Mass and, if possible, not only on Sundays.
In his apostolic letter “Mane Nobiscum Domine” on the Year of the Eucharist, Pope John Paul II wrote: “In a particular way I ask that every effort be made to experience Sunday as the day of the Lord and the day of the Church”. Sunday should be a day that is at the heart of the Christian life, the pope urged. “Do not be afraid to give your time to Christ! Yes, let us open our time to Christ, that He may cast light upon it and give it direction”.
The Mass should be the high point of our life as it was for all the saints you mention and more. But is it? We each have to answer that in our own heart. Let us open our eyes and we will see what we have!
Da quando ho scoperto la Messa di tutti i tempi non lascio più passare domenica senza correre alla Messa! La parola è stata inventata per essere messa a tacere. Solo quando essa tace, la gente ascolta. La bellezza di una celebrazione e di qualunque cosa, la bellezza dell’arte, è puro silenzio e puro ascolto.
Voglio condividere con tutti voi poche righe di una famosa poesia di Alessandro Manzoni sulla Messa:
Sí, Tu scendi ancor dal cielo;
Sí, Tu vivi ancor tra noi;
Solo appar, non è, quel velo:
Tu l’hai detto; il credo, il so;
Come so che tutto puoi,
Che ami ognora i tuoi redenti,
Che s’addicono i portenti
A un amor che tutto può.
Post assolutamente stupendo, e vivificante come l’ossigeno!
Un saluto!
Aurelio
Oh it would be lovely to be able to attend Mass everyday and partake of the Eucharist but sometimes not always easy…..Communion of desire then might have the same effect !
Sono d’accordo con Gemma: Guai a ritenere la partecipazione alla messa domenicale un obbligo in senso stretto, rischieremmo di cadere nella tentazione di comportarci come i Farisei del tempo di Gesù, la cui devozione e pratica religiosa di basava su una concezione puramente formale della fede e del culto. Io direi che per chi ama davvero Gesù la partecipazione al suo sacrificio diviene un “obbligo” verso noi stessi ed il nostro amore per Lui, un elemento indispensabile del nostro essere, qualcosa che ci fa stare bene con noi stessi, col prossimo e con Dio.
Mi piace ricordare san Francesco di Sales: “Niente per forza, tutto per amore”…
E’ PECCATO NON ANDARE A MESSA LA DOMENICA? Beh, sì. Salvo, naturalmente, che ci sia una reale impossibilità ad andarci: per malattia, viaggio, imprevisti…
Bisogna chiedersi però: perché è peccato? La Messa della domenica è un dono grandissimo che Gesù ci ha fatto. E’ la celebrazione della nostra redenzione, della morte e risurrezione di Cristo. E’ il segno della nostra comunità di fede. Ai ragazzi dico: è il momento in cui il Signore ci invita alla Sua festa, e vuol vedere tutti i suoi amici, tutti, uno per uno! E ci riconosce!
Possiamo perderci un momento del genere? Sarebbe davvero… un peccato!
I didn’t get to translate your post. 🙂 Need to learn how to do that. Just a thank you for visiting my blog and entering the Fearless contest.
God bless you.